Pollice da smartphone e artrosi alla mano: cause e rimedi

Troppe ore al telefono – più di 5 al giorno – aumentano il rischio di problemi al polso e alle articolazioni

Ci sono i dati che fotografano lo sviluppo della tecnologia. Ogni giorno ci serviamo di strumenti innovativi che accelerano il nostro modo di comunicare. Sono numeri accolti con unanime favore, che raccontano quanto, negli ultimi anni, pc, tablet e soprattutto smartphone siano diventati parte integrante della nostra vita. Spesso, ci rendono più facili tante attività. Inutile negarlo.

Poi ci sono altri numeri. Diversi ma altrettanto espliciti. Dicono che un utilizzo intenso e costante delle dita per “smanettare” sugli smartphone può provocare disturbi, anche gravi, fino a sfociare in vere e proprie patologie. Tunnel carpale, dita a scatto, artrosi. Sono solo alcuni dei disturbi che negli ultimi anni hanno iniziato a spopolare anche tra i più giovani, i cosiddetti millennials, quelli nati tra il 1980 e il 2000. Nativi digitali, assuefatti alle nuove tecnologie. Ricerche scientifiche internazionali hanno dimostrato la correlazione tra queste patologie e l’uso intenso dei “mini pc” tascabili.

La mano è una parte del corpo piuttosto complessa. è composta da nervi, tendini, arterie, strutture legamentose e capsulari. Sollecitare con eccessiva insistenza i tendini o l’articolazione dell’indice e del pollice indolenzisce la struttura della mano e del polso. Anche un lieve bruciore può rivelarsi un campanello d’allarme che segnala l’insorgenza di un problema degenerativo, che alla lunga può anche sfociare in artrosi.

Un recente studio del Politecnico di Hong Kong ha dimostrato la correlazione tra problemi alla mano e utilizzo di smartphone e tablet per scrivere. In particolare, i ricercatori, dopo aver “studiato” 48 giovani studenti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, tutti abituati a utilizzare per molte ore al giorno questi dispositivi elettronici, sono arrivati alla conclusione che il loro uso eccessivo può causare la sindrome del tunnel carpale, danneggiando il nervo mediano del polso.

Gli esami clinici a cui sono stati sottoposti gli studenti hanno evidenziato che l’uso prolungato – pari o superiore alle 5 ore al giorno – di smartphone e affini comporta un appiattimento del nervo mediale, con conseguenti formicolii, fastidi e dolori alla mano.

È proprio col formicolio alle dita, in particolare nelle ore notturne, che tende a manifestarsi la sindrome del tunnel carpale. Quando il disturbo cresce, le dita perdono forza e sensibilità.

Come hanno evidenziato i ricercatori di Hong Kong, i giovani – spesso incapaci di controllarsi – devono essere adeguatamente istruiti sull’uso dei dispositivi mobili. I disturbi da “smartphone” possono essere curati con farmaci neurotrofici, ultrasuoni e tutori, o con interventi di chirurgia della mano mini-invasivi, nei casi più gravi.

Il mal di “smartphone” è sempre più diffuso tra le nuove generazioni e in generale tra le persone con meno di 40 anni. In caso di fastidi, formicolii e sensazione di mano addormentata, è bene rivolgersi immediatamente ad uno specialista. I medici consigliano di limitare l’utilizzo giornaliero del telefono cellulare al minimo indispensabile e di non utilizzare il pollice e l’indice in maniera troppo rapida. In caso di stanchezza o fastidio bisogna riposare le mani, fare impacchi col ghiaccio o effettuare fasciature contenitive per alleviare la sofferenza dei tendini.